mercoledì, agosto 29, 2007

Previsione delle maree

Le previsioni delle maree devono tener conto sia degli aspetti astronomici, che di quelli geografici nonché di quelli meteorologici. I più importanti sono i primi due aspetti, per i quali esistono diversi "tipi" di maree (nonché zone in cui il fenomeno delle maree è praticamente inesistente).

Maree con frequenza di circa 12 ore

È il tipo di marea che meglio segue le regole astronomiche semplici. È applicabile alle maree presenti nel Mar Mediterraneo, nonché sulle coste francesi, nel Canale della Manica e altri litorali europei e extraeuropei.

La maggiore differenza tra l'alta e la bassa marea viene spiegata con il passaggio della luna, che ruota attorno alla terra con un periodo leggermente superiore alle 24 ore, cosicché il periodo principale delle maree è di circa 12 ore 25 minuti. Il ché vuol dire che per circa 6 ore il livello del mare scende, per poi risalire per altrettante ore.

La seconda componente è legata alle fasi lunari: in prossimità delle lune nuova e piena le maree sono massime in rapporto ai quarti di luna. Questo ciclo ha dunque un periodo pari a metà del ciclo lunare e dunque circa 14 giorni.

Una terza componente è legata all'inclinazione del sole sul piano equatoriale. Minore è l'inclinazione e maggiore l'ampiezza della marea. Ciò significa che in prossimità degli equinozi le maree sono maggiori, mentre in prossimità dei solstizi invernale e estivo le maree sono minori.

Ulteriori componenti sono l'inclinazione della luna sul piano equatoriale, la distanza della luna e la distanza del sole, ecc.. Ciò porta in particolare ad un quarto ciclo di circa 4 anni e mezzo.

Tenendo conto solo delle prime quattro componenti si ottiene che nell'arco di 4 anni e mezzo si osservano verso marzo, aprile, settembre e ottobre, in prossimità del plenilunio e novilunio, due volte in tali giorni, delle maree di notevolissima ampiezza, vicine ai massimi teorici.Se si esclude la quarta componente, si capisce che ogni anno, nei pleniluni e noviluni prossimi agli equinozi si possono osservare le maree maggiori dell'anno.

La regola dei dodicesimi

L'inannzalmento (durante una marea montante) e l'abbassamento (durante una marea discendente o calante) del livello del mare, può essere, in prima approssimazione, descritto con curva sinuisoidale. La descrizione esatta dell'andamento del livello del mare e delle correnti di marea risulta un compito complesso in quanto il fenomeno non dipende soltanto dalle condizioni astronomiche, ma anche da fenomeni locali, quali la disposizione del fondale e di ostacoli, che alterano il flusso dell'acqua e quindi le correnti di marea e l'innalzamento o l'abbassamento del livello del mare. Tuttavia spesso per le applicazioni pratiche, come ad esempio nella maggior parti dei casi in cui è necessario conoscere il livello dell'acqua ai fini della navigazione, non è necessaria una conoscenza esatta dello stato della marea ed è sufficiente avere una stima del livello dell'acqua. Per far ciò, bisogna innanzitutto conoscere, nel luogo di interesse, gli orari della bassa marea e dell'alta marea e i loro rispettivi livelli. I livelli sono misurati a partire da un livello di riferimento, che è lo stesso usato nelle carte nautiche per indicare le profondità (in diverse nazioni sono utilizzati livelli di riferimento diverso, ma fintanto che si utilizzano carte e tabelle di marea che utilizzano lo stesso livello di riferimento il valore ottenuto è quello corretto).

Per conoscere questi dati, si ricorre a delle apposite tabelle, dette tabelle o tavole di marea, che riportano, per i porti principali, giorno per giorno questi dati, calcolati in base a dati astronomici e ai dati storici delle maree precedenti. Se il luogo di interesse non è uno dei porti principali per cui sono dati direttamente questi dati, ma si tratta di un porto secondario, un'apposita tabella riporta, in modo più generico, qual è l'antiipo o il ritardo dell'alta e della bassa marea rispetto al porto principale più vicino e la differenza nei livelli. Nel caso in cui il punto in questione non si trovi neppure in un porto secondario, si farà riferimento al porto secondario più vicino.

Una volta noti questi dati si conoscono pertanto, l'orario della bassa marea ed il suo livello e l'orario della alta marea e il suo livello. Per sapere in un orario intermedio quale sia il livello si può calcolare la differenza tra il livello dell'alta e della bassa marea ed aggiungere al livello di bassa marea l'innanlzamento calcolato, per l'ora desiderata, calcolata applicando la regola approssimativa detta dei dodicesimi, la quale dice (partendo da una bassa marea):

  • nel primo sesto del periodo, il livello dell'acqua sale di un dodicesimo

  • nel secondo sesto del periodo, il livello dell'acqua sale di due dodicesimi

  • nel terzo sesto del periodo, il livello dell'acqua sale di tre dodicesimi

  • nel quarto sesto del periodo, il livello dell'acqua scende di tre dodicesimi

  • nel quinto sesto del periodo, il livello dell'acqua scende di due dodicesimi

  • nel sesto sesto del periodo, il livello dell'acqua scende di un dodicesimo

I dodicesimi fanno riferimento alla differenza (in metri) tra i due estremi di marea.

Una regola analoga può essere scritta per il periodo compreso tra una alta marea ed una bassa marea, nel qual caso il livelllo dell'acqua scende al posto di salire.




Come esempio si può portare un'ipotetica marea (simile a quelle riscontrate in alcune località del Canale della Manica bretone) dove tra la bassa e l'alta marea il livello del mare monta di 12 metri nel giro di circa 6 ore:

  • nella prima ora il mare sale di 1 metro

  • nella seconda ora il mare sale di 2 metri

  • nella terza ora il mare sale di 3 metri (5 cm al minuto, ovvero 1 centrimetro ogni 12 secondi)

  • anche nella quarta ora il mare sale di 3 metri

  • poi attenua la velocità, salendo nella quinta ora di "soli" 2 metri

  • e nella sesta ora di un solo metro.


Se la marea montante ricopre una spiaggia, si può calcolare la velocità con la quale il mare si avvicina alla costa. Minore la pendenza della spiaggia e maggiore la velocità. Non sono rari i casi di bagnanti, escursionisti o lavoratori rimasti sorpresi dalla marea montante, rischiando di annegare anche a chilometri dalla riva. Nei pressi di
Mont-Saint-Michel il mare ricopre in alcune occasioni all'anno circa 10-15 chilometri di spiaggia, il che vuol dire che nei momenti centrali del ciclo (e dunque per circa due ore di seguito) il mare avanza verso la costa ad una velocità media di 3-4 km/h e, a seconda della pendenza della spiaggia, tale velocità può essere anche sensibilmente maggiore.

venerdì, agosto 17, 2007






ecco alcune foto...
=O)

lunedì, agosto 13, 2007



Ed anche S.Lorenzo è passato (auguri ai lorenzi vari), verso le 6 c'è stato il punto massimo di passaggio delle perseidi sul nostro capoccione, qui se ne sono viste un sacco.
Stiamo preparando gli ultimi aggiustamenti della mega festa di ferragosto, sarà faticosissima ma secondo me mi divertirò un sacco.
Nel frattempo eccovi qualche curiosità a tema stelle cadenti:

Le stelle cadenti, o meteore, sono le scie luminose prodotte dall'evaporazione nell'atmosfera di piccole particelle di roccia, ghiaccio o polvere. Queste si trovano in grande abbondanza nello spazio intorno alla Terra, rilasciate soprattutto dalle comete lungo la propria orbita. Quando il nostro pianeta le investe, nel suo moto orbitale attorno al Sole, esse vengono distrutte.
Si tratta di particelle veramente minuscole: le più grandi pesano appena un decimo di grammo, ma sono in grado di produrre tracce tanto luminose quanto le stelle più brillanti. Vengono rilasciate nello spazio dalle comete nel loro passaggio attorno al Sole, consumate dal suo calore e dal vento solare, un flusso di ioni molto energico emesso dalla nostra stella.

Ma come avviene in pratica il fenomeno delle meteore ?
Queste particelle cadono sulla Terra a velocità vertiginose (fino a 72 km al secondo, ben 260mila Km all'ora !). Per questo motivo risentono di un enorme attrito con la nostra atmosfera, attrito che li riscalda a temperature elevatissime. I frammenti più piccoli vaporizzano, producendo reazioni fisico chimiche che creano scie luminose di 5-20 Km di lunghezza.

Le stelle cadenti di uno sciame sembrano provenire dallo stesso punto del cielo, detto "radiante". Questo è solo un effetto di prospettiva: in realtà tutti i corpi dello sciame si muovono parallelamente fra loro, in direzione della superficie terrestre, ma dato che li osserviamo dal basso sotto una certa angolazione, le meteore sembrano percorrere un arco nel cielo. E' importante sapere che la pioggia di meteore non è limitata alle notti intorno al San Lorenzo, ma comincia alla fine di luglio e termina oltre il 20 agosto, anche se solo durante il picco massimo del 12-13 agosto si possono scorgere fino a un centinaio di meteore all'ora: negli altri giorni il numero è decisamente minore, ma comunque superiore alle 5-10 meteore l'ora che si vedono nelle notti "normali". Oltre allo sciame delle Perseidi (9-14 agosto), i più famosi sono quello delle Leonidi (17- 18 novembre) e delle Orionidi (intorno al 21 ottobre).

Per cercare le meteore, utilizzate la mappa qui sotto. Il cerchio rosso è il radiante, cioè il punto dal quale le stelle cadenti sembrano provenire. Si trova nella costellazione del Perseo, perciò queste meteore prendono il nome di Perseidi. Se avete difficoltà a scorgerla cercate prima la caratteristica è più visibile W della costellazione di Cassiopeia, la sua "vicina di cielo" .

Se scientificamente la caduta delle stelle è da imputarsi al passaggio, all'interno dell'orbita visiva terrestre, degli asteroidi della costellazione Perseo (detti appunto Perseidi), culturalmente la pioggia di stelle è stata elaborata in modo più poetico.

Questa notte è infatti, da tempi immemori, dedicata al martirio di San Lorenzo, dal III secolo sepolto nell'omonima basilica a Roma, e le stelle cadenti sono le lacrime versate dal santo durante il suo supplizio, che vagano eternamente nei cieli, e scendono sulla terra solo il giorno in cui Lorenzo morì, creando un'atmosfera magica e carica di speranza.

Nella tradizione popolare, le stelle del 10 agosto sono anche chiamate fuochi di San Lorenzo, poiché ricordano le scintille provenienti dalla graticola infuocata su cui fu ucciso il martire, poi volate in cielo. Anche se in realtà San Lorenzo non morì bruciato, ma decapitato, nell'immaginario popolare l'idea dei lapilli volati in cielo ha preso piede, tanto che ancora oggi in Veneto un proverbio recita "San Lorenzo dei martiri innocenti, casca dal ciel carboni ardenti".

Questa tradizione è così radicata e evocativa che anche il grande poeta Giovanni Pascoli vi dedicò un canto, chiamato 10 agosto, in cui rievocò la morte del padre ucciso in un'imboscata proprio quel giorno.


I sette bagni di San Lorenzo

In Romagna, il giorno di San Lorenzo ci si deve immergere sette volte in mare, per purificarsi e per attirare a sé fortuna e felicità. Per questo motivo, fin dall'antichità in questa giornata vi era sulla riviera romagnola un grande afflusso di bagnati, provenienti dalla campagna, speranzosi di veder le loro malattie portate via dal mare, e di propiziarsi un anno migliore e più fortunato.

La stessa legenda, in chiave cristiana giustifica l'usanza con un'apparizione di San Lorenzo, avvenuta a Cervia, quando la cittadina fu colpita dalla febbre malarica. Si narra infatti che il Santo del 10 agosto apparve in sogno ad una ragazza malata, indicandole la via della guarigione nelle acque salmastre, che avrebbero donato ai bagnanti i sette doni dello Spirito Santo: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Timore di Dio.
Così per estensione, e per paura di future epidemie, ogni anno tutti i paesani della Romagna iniziarono a bagnarsi sette volte in mare il giorno di San Lorenzo.


lunedì, agosto 06, 2007

Si avvicina ferragosto e il lavoro comincia a farsi duro. La clientela diventa mano a mano piu' difficile e invece che accorgersi di essere in un posto davvero bello si accorgono che in camera non c'è il frigo bar...mah.
Comunque le avventure dell'interprete proseguono, la prima di pinocchio è andata e rivedendoci in video posso dire che mi sono stupito...cavoli molto meglio di quanto mi aspettassi. Purtroppo le foto sono venute buissime, spero di riuscire a recuperarne qualcuna decente. Sappiate solo che abbiamo rischiato in un pai di occasioni di perdere la volpe per sempre...prima mi sono dimenticato completamente di una presa che stava per trasformarsi in una testata, poi quando mi sono ricordato di un'altra (non avendola mai provata in costume) ho rischiato di far sguisciare via la mia compare di mille truffe tipo saponetta. E pensare che non se n'è accorto nessuno....

altra novità è il mio bellissimo nonchè sgarrupatissimo motorino che mi accompagnerà fino a fine stagione. 3 marce senza frizione, 80, due posti, ruote da bicicletta, scritte tutte in giapponese...credo sia un prototipo del 1800. pero' almeno frena (a pedale)!
l'ho chiamato scarafonchio.